Nella nostra accademia puoi studiare su tre livelli : amatoriale, semiprofessionale, professionale.
Ha un’esperienza trentennale di lavoro come attrice. Ha tenuto corsi di perfezionamento all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico, dove si è diplomata, ha insegnato stabilmente all’M.T.A. e alla Roma Film Academy, insegna privatamente e ha avuto ruolo di coach in numerosi spettacoli.
Ripercorrendo la mia esperienza e in particolare grazie agli spettacoli con i maestri russi A. Vassiliev e S. Issaev dell’Accademia di Mosca e alla lunga e stretta collaborazione con Giancarlo Sepe, ho elaborato un metodo personale di lavoro.
Quello che mi interessa è portare gli allievi ad imparare a recitare in modo vero e naturale ed in particolare come riprodurre l’alternanza di silenzi, gesti e parole che c’è nella vita vera delle persone, che interloquiscono e provano emozioni, dalle più semplici alle più complesse.
Nella vita usiamo spesso senza rendercene conto una gestualità sincopata rispetto alla parola, cioè l’azione non è sempre baciata o rafforzante il discorso, ma viene anticipata o ritardata (messa nello spazio tra una parola e l’altra, spesso a una gran velocità) o è in sincronia col parlato ma distraente, cioè non riguarda il discorso in sé ma è inconscia e relativa solo al muoversi interiore della persona. Questo meccanismo, portato in scena o ingrandito dall’occhio di una camera, crea un effetto straniante e “intrigante” che catalizza l’attenzione e rende unico un modo di essere e di esprimersi. Ricerco l’originalità dello sguardo e del parlato, per allontanare l’attore dalla genericità (“generici” sono infatti definite le comparse nel cinema) in favore di specificità e verità di un’interpretazione. Insieme all’indagine psicologica faccio molto lavoro sul corpo: se un’emozione o un’atmosfera non sono a portata di anima o di testa forse possono diventare a portata di mano.
Strutturo gli stage e/o le lezioni sui due fronti presenza scenica – costruzione di un personaggio che parla, si muove, interagisce e dizione – voce – lettura del testo.
SENTIRSI NEL CORPO ED ESSERE PRESENTI:
- Come si fa a riempire lo spazio e sentirsi “importanti fisicamente, in luce”, in scena e davanti alla macchina da presa.
- Come si fa ad andare oltre i confini del corpo e irradiare energia per accentrare l’attenzione.
- Sentire lo spazio
Sentire la propria posizione rispetto agli altri e agli oggetti: vincere o perdere – acquisire potere. - Che cos’è l’immaginazione e a cosa serve.
ESSERE PADRONI DELLE PAROLE, ESSERE NATURALI:
1. Forma, movimenti e posizioni dell’apparato fonatorio
2. Articolazione e dizione 3. Come si legge un testo Come si parla un testo
COME SI FA A COSTRUIRE UN PERSONAGGIO:
- La ricerca del “come”: come parla come si muove
- Alternanza gesto – parola Pause
Dissociazione gesto – parola - Come si fa ad essere “veri”
- Come si fa a ripetere
- Come si mantiene la freschezza
dell’interpretazione ripetendo più volte una scena.
Docenti: Roberta Cartocci
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